giovedì, settembre 20, 2007

la vergine dei campi profughi


La vergine dei campi profughi, ovunque essi siano, rappresenta il passaggio avvenuto nella evoluzione sociale morale che ha fatto dell'azione che più ci avvicinava a Dio, la sua totale dissacrazione.
Il bimbo è morto ancora prima di essere adorato come "DIO", la vergine in qualche modo è stata sprecata sia nell'atto di incarnare in grembo il figlio di DIO, che nell'essere violata dei più elementari e predicati diritti umani;
la semplicità di una macchia rossa, che certifica la morte, non lede la santità con cui, con orgoglio ancora maggiore, la Madre sostiene il bimbo come se non fosse mai morto, come se non fosse mai nato, passando a noi che la contempliamo il dolore che solitamente in altre rappresentazioni è intimo, per trasformarlo in un algido, muto grido di pianto che non chiede pietà.

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