giovedì, marzo 01, 2007

tomorrow... PROLOGO

prologo......


Mi addormento...mi sento stanco.
Ad intervalli molto simili e sempre per pochi attimi, la stanchezza mi coglie attirandomi silenziosamente verso di lei.
Quando si era bambini una delle raccomandazioni che le nostre mamme usavano lesinare riguardava i fiumi ed i vortici che le correnti incontrandosi creavano. Esistono ancora i fiumi ?... Oh mio dio spero proprio di sì, spero che a qualcuno sia venuto in mente di metterne uno sotto una teca di cristallo...
Questi vortici nei fiumi li chiamavamo mulinelli -.
i mulinelli... - diceva mamma, -... sono molto pericolosi...pericolosi perché non sono tutti uguali e soprattutto non sono tutti gentili...
anzi – aggiungeva avvicinando il viso e agganciando i suoi occhi neri ai miei -
...nascosto tra i mulinelli gentili ... e questo ricordatelo sempre perché te lo dice la tua mamma...SICURAMENTE ne trovi uno cattivo che se ti va bene nuotando vicino affoghi...
Io rispondevo sempre -...E se mi va male?....
-...Se ti va male figlio mio muori affogato e risucchiato in fondo in fondo, giù, fino al fondale ... e li rimani ... nessuno ti troverà piu'... mai più......



Nell'epoca in cui vi scrivo, una larga porzione di un grande Canyon, dalle forme tortuose e gestuali formatesi dopo l'ultima glaciazione, fu “consegnata" ad un artista, un architetto credo, dell'Europa centrale, di nome Christò, il cui progetto visionario avrebbe, una volta concluso, impacchettato ciò che fino a ieri era all'aria aperta.
Si trattava di mettere in scatola montagne di 500 metri, kilometri di rive, e lungo il tratto assegnatogli, l'acqua dello stesso fiume e naturalmente la sua aria, flora e fauna.
Si riservarono di vedere se per le nuvole ci sarebbe rimasto dello spazio.
Chi si fosse affacciato per 2 giorni di seguito, uno prima ed uno dopo i lavori, avrebbe visto scomparire un'intera valle fiume incluso, dentro una scatola.

Questa scatola diventò un simbolo, definendo involontariamente in modo perfetto quanto sia imperfetta la perfezione.

Oggi è il febbraio dello '07 e da voi che anno e' ?

Mi chiedo cosa possa accomunarci ?
Sicuramente, a parte l'aver vissuto su questa "palla" sospesa nel magnetismo simpatico esistente tra due atomi, di fatto troppo grossi per essere da noi visibili, abbiamo entrambi provato la bellissima, unica e talvolta persino ingombrante sensazione di possedere un corpo.
Impermeabile, discretamente elastico, certo non indistruttibile ma se teniamo conto che ai miei tempi- , non so ai vostri ... ma ai miei tempi, - questo corpo era ancora fatto da trilioni di cellule, muffe e batteri che, in un modo che non scoprimmo mai, con un miscela unica di lotte e lunghe dormite, senza quasi nessuna distrazione riuscivano nell' impresa di tenere unito e funzionante quello che era sia il loro campo di battaglia che il nostro cielo stellato di sogni.
Vero è che dovendo noi necessariamente almeno una volta morire , a volte ci chiediamo se tutta questa fatica fatta per sognare di essere vissuti valga la pena, visto che qui da noi almeno una volta, ripeto, almeno una volta, si muore .
Da voi no?

Chissà se siete riusciti per cosi dire "a cambiare le batterie senza spegnere il telefonino"...Forse non si usa più quest'espressione...da noi era spesso detta dalle persone un po' più "usate" a quelle più "nuove", nelle sere libere dal 
tele-voto, un proverbio, una forma di rimprovero gentile, che voleva dire anche più cose di quelle che le parole stesse significavano e chissà ancora significano.
Proverò a raccontare il mondo che sto vivendo basando il mio racconto il più possibile sui fatti ma fin d'ora immagino che molti di questi fatti possano essere per voi inspiegabili sia nelle parole che nelle accezioni che queste raccolgono.
Noi, una volta uomini fatti di idee, ora ne siamo schiavi, non godiamo più della possibilità di scegliere tra il giusto e lo sbagliato, dobbiamo e possiamo solo compiere il nostro dovere, il quale corrisponde ad un ricatto - ad personam - che ci tiene tutti uniti al servizio di una nuova razza padrona.
(SEGUE)

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