giovedì, febbraio 07, 2008

ricordo Papillon seduto sugli scogli...

Ricordo Papillon seduto sugli scogli...era in compagnia di "occhialini" il contabile corrotto. Entrambi si trovarono da subito legati dalle loro differenze...oh si le loro erano enormi e solo per assicurarle una all'altra i nodi coprivano due volte l'altezza dell'uomo più alto che in tutto il comprensorio delle carceri della Cayenne vide.
Ma questo che poteva sembrare un problema era invece ciò che li rassicurava.
"Occhialini" e Papillon non furono sempre nello stessa casa di reclusione , soprattuto xke' Papillon evadeva da ognuna di esse. Fin'ora 8. quando veniva ritrovato dalla polizia carceraria, dai cani, o per merito di una soffiata che qualcuno incontrato nella fuga aveva trasformato in uno stupido affare da non perdere.
tornando a ieri , papillon sbarco in quest'isola conica ma senza punta. durante il trasbordo in motoscafo il forte vento bagno il panno che copriva gli occhi e cosi riusci' a farsi un idea delle forme della carcere e delle pareti rocciose a strapiombo sul mare che la ospitano.
Non vide spiagge. Dopo l'appello con un segno del sopracciglio destro saluto occhialini", egli dall'emozione quasi non rovescia il piatto che stava porgendo ad un detenuto. Ad un primo esame pareva che "occhialetti" non fosse più uno sguattero ma ,al contrario, che finalmente gli avessero riconosciuto il merito per essere stato preciso nel servire i graduati per anni ed in ogni condizione. Diciamo che l'impressione era quella di un "metre de sala".
Occhialetti abbasso' lo sguardo e prese a camminare verso papillon .
come il suo solito le chiappe erano strette nella camminata , ma non denotavano gusti omosessuali, sollevo' con un gesto di stressato contegno la montatura degli occhiali , e piede piatto dopo l'altro arrivo'giusto al mento di papillon..le prime parole volevano essere di rabbia, un po' per non essere riuscito a scappare come promessogli e un po' perché sapeva che ora stava già pensando alla prossima fuga. In realtà riuscì solo a balbettare., non si capi' nemmeno lui, papillon sorrise, lo abbracciò, si comincio a far dire le regole del mondo.
arrivati nella capanna di occhialetti questi gli porse 2 pomodori.erano il motivo per cui lui non se ne sarebbe andato.papillon da parte sua chiese se fosse possibile avere i gusci delle noci di cocco, dello spago, e dei sacchi di iuta . la sua 1ma idea era di fuggire sopra una zattera fatta di 4/6 sacchi di cocco'tenuto assieme da corda vegetale.
occhialetti non criticò il piano, non era di fatto possibile fare diversamente che tirarsi dalla scogliera sperando di non infrangersi sugli scogli, ma ebbe molto da rimproverare l'amico per non essersi ancora rassegnato al destino.
-Fai del tuo meglio con ciò che hai-....disse "occhialetti" nel mostrare l'insalata , i sedani, le cipolle...tutto da lui coltivato ed accudito. I cocomeri ..ah! quelli poi erano da concorso .
sapeva che le grandi differenze(?) vissute in 8 prigioni disumane, sono servite anche a rischiare la propria vita per quella dell'altro, a volte sorreggendo e rafforzando le fondamenta della ragione, il minimo indispensabile per capire che si era vivi..
ciò che da sempre li ha uniti era che erano cosi lontani nel loro essere che non avrebbero certo avuto problemi per sopportarsi.
Ma questa volta no! lacrime solcano il viso impolverato di "occhialetti" per lui non c'erano più le condizioni fisiche per arrivare vivi, era nell'isola da qualche anno ed all'improvviso ecco che con il suo sorriso beffardo ma sincero , tutto ciò che aveva programmato nell'orto, la pace che il lento e ritmico muoversi della natura dona a chi al sa cogliere,...No!!!No!! e nemmeno lui sarebbe partito....non lo disse ma era cosi ' felice di non essere più solo che per un attimo credette di riuscire nel boicottaggio .
papillon era un testardo ma finse con un lungo ed inespressivo silenzio di accogliere la decisione , un po' come un consiglio , un po' come un ordine. fatto sta che di lì a poco si ambiento in una casetta con un pezzo di terra da lavorare, il tutto recintato da un muro a secco pieno di muschio.

la sera si cucinavano ortaggi a volte un coniglio selvatico, e si cantavano canzoni suonando un benjo con solo la prima e l'ultima corda.
in quest'isola non c'erano lavori da fare , niente di forzato, se ti andava di impiccarti non avevi che trovare l'albero giusto ,non troppo alto , non troppo marcio ,una corda ,un po' di sapone . ma se non volevi nessuno ti costringeva . era il luogo dei senza speranza, dei reclusi a vita.

eppure per papillon qualcosa ci doveva essere....

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